(think fast, fail fast, fix fast)


Yesterday's Papers

(Re)Light My Fire: ce ne frega ancora qualcosa dei Doors? (Hot)

Trentemøller, il Vasco Rossi della techno (Hot)

I ♥ Pet Shop Boys (nonostante tutto...) (Hot)

The Hours: Damien Hirst ha fondato una band (o forse no) (Hot)

SXSW: la volta all'anno che Austin diventa la capitale dell'indie mondiale
(Repubblica XL)

Bob Marley: la leggenda del santo fumatore (Io Donna)

Mile High Punk: ragionare sui Sex Pistols a 10.000 metri d'altezza (Hot)

Lacuna Coil: la cui cantante, nel caso non si fosse capito, è gnocca (Repubblica XL)

Jim Kerr: che voleva dire, esattamente, "nuovo sogno dorato"? (Io Donna)

Coldcut: "È imprevedible quello che succede quando il suono incontra la vita" (Hot)

45giri: il formato che doveva morire (Hot)

Hard-Fi: quelli che Scarlett Johansson non ha mai sentito nominare (Repubblica XL)

Incontrare Ursula Rucker e chiederle: "ma tu scrivi prima la musica o i testi?" (Hot)

Arctic Monkeys: come internet trasformò un cartone animato in realtà  (Repubblica XL)

Tiga: "la prima volta che ti chiedono un remix è come la prima volta che baci una ragazza" (Hot)

Da Brian Eno ai Franz Ferdinand: di che cosa parliamo quando parliamo di "art-rock"? (Hot)

The Strokes: “il CBGB's? che si fotta” (Repubblica XL)

Confessions On a Dancefloor: Madonna e l'ultimo capodanno dell'umanità  (Hot)

Mister Cartoon: il tatuatore più famoso del mondo e il suo ferro da stiro (Hot)

Art Brut: "abbiamo formato una band" (Hot)

Ozzy Osbourne: un vecchio zio nella casa degli orrori (Repubblica XL)

Tracey, Damien e Grayson: sai tenere un Segreto? (Io Donna)

Scuola Furano: fuga dalla scuola media (Hot)

Roisin Murphy: quella sua maglietta stretta (Rolling Stone)

Violante Placido, per gli amici Viola (Io Donna)

Joy Division, the movie: non esattamente Last Days, e nemmeno The Doors (Hot)

30 domande a... WhoMadeWho (Hot)

Allun, Offlaga, Uochi Toki e gli altri: marziani italiani (Repubblica XL)

Devendra, Sufjan, Rufus: le radici in un passato immaginario (Hot)

Sigur Ros: niente più strategia dell'oscurità , o quasi (Repubblica XL)

Arcade Fire: sette musicisti, tre funerali e un matrimonio (Repubblica XL)

C30-C60-C90: il culto del mixtape (Hot)

"Piripiri-piripiri-piripiri-pi": più famosa di Yesterday dei Beatles (Io Donna)

Tosca + The Dining Rooms: due dischi, quattro musicisti e sette bambini (Hot)

E arrivò il giorno in cui i lettori del Corriere conobbero le Coco Rosie... (Io Donna)

Tattoo You: sì, nel 2005 c'è ancora qualcuno che scrive articoli sui tatuaggi (Hot)

Springsteeniani d'Italia: il culto di Bruce (Io Donna)

From Genesis to revelation: la dj-culture scopre il prog? (Hot)

It began in Ibiza: la Summer of Love e tutto il resto (Hot)

A Grottaferrata, a sentire il nuovo album dei Subsonica, mentre loro mi guardano strano (Rolling Stone)

Joss Stone: mind the Gap, please (Io Donna)

Red Bull Music Academy: la scuola per dj più pazza del mondo (Rolling Stone)

Sk8r boi 2005: la musica che gira intorno allo skate (Hot)

Antony & The Johnsons: "volevo essere Isabella Rossellini" (Rolling Stone)

Coldplay/Guns'N'Roses: scusate il ritardo (Io Donna)

World Wide Clubbing: prima viaggiare, poi ballare (Hot)

Moby: "voglio vivere come dentro una tomba"
(Io Donna)

Discoinferno: i dieci anni che cambiarono il clubbing a NY (Rolling Stone)

Belle de Jour: "anal sex is the new black" (Io Donna)

Optimo: i biscotti per cani e il futuro del djing (Hot)

Polyphonic Spree: il meraviglioso mondo di Tim DeLaughter
(Musica di Repubblica)

Mercury Rev: in segreta migrazione (Rumore)

EMA: (mica tanto) European Music Awards (Io Donna)

White Stripes: i Kraftwerk del 2000? (Rolling Stone)

Kasabian: il Gabibbo e Charles Manson
(Musica di Repubblica)

The Cure: la vita è un lungo fascinoso imbrunire
(Rolling Stone)

Miss Violetta Beauregarde: ultra-Violetta! (Rumore)

Franz Ferdinand: il successo è una cosa che succede
(Musica di Repubblica)

Lollapalooza: Woodstock per la Generazione X
(Rolling Stone)

Io tigro, tu tigri, loro Le Tigre... (Rumore)

Duran Duran: Wild Boys vent'anni dopo
(Musica di Repubblica)

Radio Dept.: Radio Free Sweden (Rumore)

Milano-Roma-Barcellona: trans Soulwax express (Rumore)

The Libertines: "vuoi sapere che si prova ad avere nella band un potenziale Sid Vicious?"
(Musica di Repubblica)

Gabrielle Drake: Pink (Moon)base
(Rolling Stone)

Janet Jackson: e Dio creò le tette (GQ)

Discocaine: viaggio al termine del nightclubbing (Hot)

Beastie Boys: To The 5 Boroughs (Rumore)

2004: dance is (not) dead? (Rumore)

The Streets: "pensavo di essere noiosissimo, pensavo che nessuno mi capisse"
(Tutto/Rumore)

Golia & Melchiorre: un Bugo, anzi due (Rumore)

Malcolm McLaren: comprereste un'auto usata da quest'uomo? (Hot)

Do you remember the Summer of Love? (Rolling Stone)

PJ Harvey: e alla fine arriva Polly (Jean) (Rumore)

William Gibson: non tutte le predizioni devono per forza avverarsi (Tutto)

The Darkness: old Skool of Rock (Rumore)

Morrissey: un alieno a L.A. (Rolling Stone)

Von Bondies: Detroit, botte & rock'n'roll (Rumore)

Courtney Love: la fidanzata d'America (Rumore)

Coldplay: livin' la vida glamour (Rumore)

Iggy, ti presento Peaches... (Rumore)

Black Rebel Motorcycle Club: belli, neri e ribelli (Rumore)

The Rapture: punk, funk, moda & modelle (Rumore)

The Queer is Dead: trent'anni di rock non-solo-eterosessuale (Rumore)

I Maniaci Dei Dischi: il futuro è un dj a sei mani (Rumore)

La strada di Zwan: Billy Corgan e il tempo ritrovato (Rumore)

"Così Tanto Amore da Dare": in giro per Londra a caccia di Dj Falcon (Rumore)

Massive Attack: 3D, cuore di tenebra (Rumore)

Sigur Ros: "il mondo è più divertente di quel che potresti credere" (Rumore)

The Osbournes: gruppo di famiglia in un inferno (Rumore)

Last Night a DJ Saved My Life: essere dj nel 2002 (Rumore)

Primal Scream: "il problema è che noi non siamo gli Oasis" (Rumore)

David Holmes: una vita per il cinema (Rumore)

My Bloody Valentine: soffice come la neve (ma caldo dentro) (Rumore)

Stuart David: fold your book, child... (Rumore)

Chemical Brothers: è iniziato in Africa-ka-ka-ka... (Rumore)

Money Mark: lo spirito delle persone si infonde nelle macchine (Rumore)

Non solo Anniottanta: il lato oscuro dell'Eighties-revival (Rumore)

Solex: ovvero Beck con le mestruazioni (Rumore)

Starsailor: "purezza" è la parola chiave (Rumore)

Lamb: l'opposto dell'amore non è l'odio, ma la paura (Rumore)

Verdena: paura & disgusto dalle parti di Bergamo (Rumore)

Quando incontri Bjork e poi parenti e amici ti chiedono: "ma com'è lei veramente?" (Rumore)

Copia Icona: Thora Birch e il congelamento di Kate Moss (Rumore)

The rhythm, the traxx, the Basement, the Jaxx... (Rumore)

Radiohead: "odiare la musica è pericoloso" (Rumore)

Damon & Jamie: Gorillaz nella nebbiaz (Rumore)

Tool: i Radiohead del post-metal (Rumore)

Depeche Mode: l'heavy metal dello spazio interiore (Rumore)

Soft Cell: quest'ultima notte a Sodoma (Rumore)

Die Moulinettes: brevi amori a Jesolo e Bibione (Rumore)

Future Pilot AKA: Wild Thing dei Troggs è l'equivalente pop dell'uomo delle caverne (Rumore)

Daft Punk: 0ne m0re t1me? (Rumore)

Kings Of Convenience: un mondo di canzoni ideali (Rumore)

Riot Grrrls 2001: girls just want to have fun? (Rumore)

La Crus & Avion Travel: i nuovi tradizionalisti (Rumore)

Me and Alan McGee: le etichette che hanno fatto la storia, da Rough Trade alla Creation (Rumore)

Giuliano Palma & The Bluebeaters: it's a wonderful, wonderful life (Rumore)

Il giorno che Roni Size mi mandò (quasi) a quel paese (Rumore)

Mtv (de)Generation: vogliono trasformarci in Arancia Meccanica, ma noi siamo più veloci (Rumore)

Belle & Sebastian: "talvolta al mattino mi sveglio e mi sento Andy Warhol" (Rumore)

Yoshinori Sunahara: il non-luogo dell'anima (Rumore)

Londra: 333 italiani
("D" di Repubblica)

Mr.Oizo: l'uomo che muove il pupazzo (Rumore)

Nine Inch Nails (e Marylin Manson): speranza e vaselina (Rumore)

Stupiti & Confusi: apologia (o quasi) di Chloe Sevigny (Rumore)

Mò Wax: non necessariamente trip-hop
(Dance Music Magazine)

Pop Life!: dai Beatles ai Boo Radleys passando per i Sex Pistols (Rockstar)

“Generazione M”: i ragazzi con la spina nel fianco (Rumore)

 

Weblog Commenting by HaloScan.com

Tuesday, May 22, 2007

La donna del momento
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Miranda July, nel video dei Blonde Redhead Top Ranking
(il che fa di lei una specie di “nuova Sofia Coppola”, suppongo)

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Saturday, May 19, 2007

Il Paradiso probabilmente
Alla tivù c’è Enrico Ghezzi (fuori campo, al telefono, con sotto immagini di bagnanti credo francesi e credo anni Trenta) che paragona Romher a Ozu e parla di catastrofi. Se penso al Paradiso io lo immagino così.

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Friday, May 18, 2007

Poi la ragione ha prevalso
Però per dieci minuti mi sono davvero innamorato del nuovo ep di U.N.K.L.E., quello dove James Lavelle cerca di fare il Queen Of The Stone Age.
>> Chemistry, Morning Rage, Persons & Machinery e May Day.

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Wednesday, May 16, 2007

Di piccole soddisfazioni è fatta la vita
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Molto piccole. Comunque sono felice di dire che è la prima volta in tutta la mia vita che ho chiesto un autografo. Neanche a Morrissey, per dire. Neanche ai Daft Punk. Anzi, in realtà - ma era veramente un miliardo di anni fa - mi ero fatto autografare la copertina di Tim dai Replacements. E un’altra volta, sprezzante del pericolo, mi ero fatto autografare non ricordo se un cd o una raccolta di poesie da Nick Cave (ma era per conto terzi e quindi non conta).

Ciò detto, intervistare quest’uomo per me è come fare il tagliando al mio inconscio: ogni dieci anni circa sento la necessità di farlo (la scusa stavolta è stata l’imminente ripubblicazione del tormentone par excellence in folle versione poliglotta) e ogni volta ne esco rinnovato, ritrovato, sollevato, più sereno e persino più bello. Mi sarei anche già prenotato per il 2017, ma lui ha detto «vabbè, poi vediamo».

Ah, a poche decine di metri dall’ufficio di Cecchetto c’era pure il Gabibbo (quello vero) che faceva un servizio su non so che scandalo edilizio di cantiere aperto da anni e appalti truccati. Così ho scoperto che il Gabibbo ha un coach che gli dice robe tipo: «apri bene la bocca che è solo quello che si vede in tv». Direi che per oggi in quanto a cultura pop sto a posto.

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Tuesday, May 15, 2007

Remixare è essenzialmente una questione di mano
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Maz mi (e quindi vi) segnala un emozionante bando di concorso per remixare Signs Along The Path dei Blonde Redhead. Al link trovate le singole tracce del pezzo come mp3 o come file per Garageband. Una versione gabber dei Blonde Redhead è esattamente ciò di cui il mondo avrebbe bisogno in questo momento, lo so: peccato che non ho tempo, non ho voglia, non ho il background tecnico culturale per farlo.

Invece per, uhm, farvi la mano nel caso non abbiate pratica di remix, qui c'è un demenziale tool per remixare online Glamourama di Photek (ve la ricordate? a me faceva impazzire) e costruire relativo video porno (in bassa definizione ma comunque NSFW, occhio). Il mondo è impazzito, sì, ma ce la possiamo ancora fare.

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«Go ahead, make my day»
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“Un alieno petomane ti dice “spiegami cos’è il rock” e tu, senza tante menate filologiche, devi mettere a punto un listone con 25 singoli prima che lui attivi il suo culo disintegratore…”a*aa**

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Monday, May 14, 2007

Unire i puntini, trovare la soluzione
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Due notizie tecnicamente unrelated, che però alludono - forse - ad un disegno più grande, ancora da compiersi.

La prima la riporta oggi il Guardian (che a sua volta cita come fonte una blogger inglese, pare autorevolissima, tale Victoria Newton). La notizia è che Pete Doherty starebbe valutando se unirsi a Scientology. Anzi, ehm, questo è quel che strilla il titolo: l’articolo poi spiega che, in realtà, sembra che Pete sia finito dentro ad un trip mistico in conseguenza del quale sta divorando l’un dopo l’altro libri di varia ispirazione religiosa, ed in conseguenza di ciò abbia di recente acquistato per corrispondenza anche alcuni dei testi base di Scientology. Nota del Guardian: «But Kate told him she thinks he is being daft and that he should leave it alone».

La seconda è vecchia di quasi dieci anni, ma io l’ho scoperta soltanto oggi. Pare che Sandie Shaw (sì, quella Sandie Shaw, la cantante scalza, quella poi recuperata da Morrissey nel 1984 per la miglior cover degli Smiths ever) adesso lavori come “consulente e psicoterapista” presso The Arts Clinic, una struttura - spiega l’imperdibile brochure - «dedicated to promoting and developing the well-being and full creative potential of those in the entertainment and media industries. We offer advice, coaching, mentoring, counselling, psychotherapy, creative management... whatever it takes... whatever the problem...». Me la immagino un po’ come la Katherine Ross psicoterapeuta in Donnie Darko.

Pare comunque che tra le specialità della clinica ci sia pure “drugs don’t work anymore? tell us about it!”. Qualcuno li metta in contatto. Subito.

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Sunday, May 13, 2007

L’ora della musica alla casa di riposo Beyond Baroque
Gerald Casale (dei Devo) alla voce, e Vale (la mente dietro la storica rivista statunitense di controcultura RE/Search) al piano, eseguono Mongoloid, dei Devo, lo scorso 28 aprile, all’after-party della festa per la ripubblicazione di “RE/Search #6/7: Industrial Culture Handbook”. Qui il video. La sfumatura giallina della ripresa certo non aiuta.

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Loo with a view
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L’angolo più intimo di casa De Luca, cinque minuti fa.

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Friday, May 11, 2007

Be young, be free, Beecroft
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Dopo “The Rapture versus Justice” nel caso giudiziario più affascinante delle ultime settimane (roba che il plastico di Cogne gli fa un baffo), per il nuovo video qui dei Digitalism, Pogo, a risentirsi dovrà essere come minimo Vanessa Beecroft.
(O forse The Rapture di nuovo, visto che il pezzo nel ritornello dice «Yeah, woohoo» e anche loro una volta in un pezzo avevano detto «Yeah, woohoo»).

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Thursday, May 10, 2007

Giusto due righe prima di dormire
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Nonostante il perdurante effetto-Sarabanda (per cui alle spalle della consolle era tutto un «Crescendolls!», «I-Robots remixati da Boys Noize!», «Vicarious Bliss!» eccetera). Nonostante il “Capaci Tutti remix” di You Can Call Me Al (istruzioni: si prendano le prime otto note di You Can Call Me Al, le si ripeta all’infinito sopra Never Be Alone. Fatto). Nonostante Xavier, il Dorfmeister dei Justice, sfoggi una notevole faccia di cazzo (al punto che se stasera si fosse indetto un contest per la faccia più di cazzo, egli sarebbe arrivato agevolmente secondo). Nonostante tutto questo, il set dei Justice è stato un grande set.

Immaginate il Gods Of Metal. Adesso immaginate il Gods Of Metal con headliner Michael Jackson. Ecco.

I Justice sono la cosa più emotivamente vicina al metal mai uscita dalla scena elettronica. E non solo per i cursori tirati a +11 come fossero l’amplificatore in Spinal Tap. Non solo per le spie in saturazione che bucano le orecchie dal primo minuto all’ultimo. Non solo per il sebastiAn remix di Killing In The Name (anche se ovviamente c’era anche lui). La natura metal dei Justice è qualcosa che ha a che fare con una sorta di lucidissima, inaspettata forma di “cognizione del dolore” che pervade l’intero set. Una sua accettazione fisica (il volume, i sequencer acidi, le orecchie che fischiano) che diventa anche penitenza, espiazione. Come del resto splendidamente sintetizzato dal logo scelto dai Justice: la gigantesca croce che intitolerà - “†” - anche l’album di prossima uscita. Ce n’erano a decine stasera, enormi, di polistirolo: appese al soffitto fino a che una dopo l’altra non sono state tirate giù dai ravers e quindi passate di mano in mano, sopra alle teste, in una straordinaria metafora electro di via crucis. Non si sa se qualcuno si sia ritrovato, al riaccendersi delle luci, pentito o convertito.

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Wednesday, May 09, 2007

La triste verità...
...è che D.A.N.C.E. is the new Gam Gam.
Comunque, salvo contrattempi ci si vede stasera qui.

UPDATE: pare che la loro hit al momento sia un mash-up tra “Never Be Alone” e “You Can Call Me Al” di Paul Simon... You read it here first!

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Mixing in the name
Come segnalato ormai già da mezzo mondo, sul blog di Pig Mag c’è in download e/o streaming la registrazione integrale del set di sebastiAn alla festa milanese di Pig di tre settimane fa (quella da cui io sono scappato cinque minuti dopo esserci arrivato perchè il polline si è impossessato del mio naso, dei miei occhi e forse anche della mia anima). Se ne ascoltate i primi dieci minuti già ci trovate la perla: il re-edit di Killing In The Name dei Rage Against The Machine fatto da sebastiAn medesimo (anche se da qualche parte si sostiene il remix sia farina del laptop di Mr.Oizo). Se andate ancora avanti, a un certo punto arriva pure My Generation degli Who, e in mezzo una specie di Festivalbar di tutta l’electro “che conta” degli ultimi otto mesi.

Già che siamo in tema: un breve ma notevole dj-mix di Diplo pubblicato l’altroieri sul suo MySpace taglia e cuce in poco più di 15 minuti electro storta e hit superfamose (tipo Bette Davis Eyes, per dire). E per finire: lo sto ascoltando mentre scrivo e non mi pare male, il set uploadato ieri dal collettivo nu-rave veneto Excuse Me.

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Monday, May 07, 2007

Come si cambia (in meno di un mese)
Appena uscita, la cover di Stop Me degli Smiths fatta da Mark Ronson mi provocava l’itterizia. Adesso (nel frattempo: è numero 7 nella rotation di Radio DeeJay e i due della mattina già parlano di tormentone dell’estate, nientepopò), adesso non posso farne a meno. Qui il remix di Kissy Sell Out - un po’ meno hic-hic-singhiozzante dei suoi standard - che ne estrae aspetti kraftwekiani insospettabilmente sepolti nell’originale.
Off topic, ma già che siamo in tema di remix: qui invece uno spettrrrrrale remix di Nathan “non mi merito il mio cognome” Fake per MyBest Friend di Annie.

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«Io ce l’ho più lungo» (il filo dell’alimentatore)
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Ovviamente la irresistibile serie di spot “comparativi” PC/Mac (qui sopra uno degli episodi più recenti, quello con ospite Giselle Bundchen) ha generato tonnellate di parodie. Nessuna però regge il confronto con la comparazione DC/Marvel dell’altro video linkato qui sopra...

Invece, tornando alla serie di partenza, c’è un episodio che per gli innuendo razziali (e non solo) dovrebbe per forza di cose essere uno spoof ma talmente indistinguibile dall’originale da far sospettare il viral: Once you go Mac, you never come back.

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Saturday, May 05, 2007

Come Gigi Sabani quando imitava Enzo Tortora: «Horrrrore!»
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Nuovo record stagionale: per sette minuti e cinquanta secondi The Horrors, ieri sera, sono stati il mio gruppo preferito del mondo intero. Il tempo di entusiarmarmi per le prime tre variazioni sul tema “Touch Me I’m Sick versione Sonic Youth rifatta dai Cramps”: poi, alla quarta variazione sul tema, avrei volentieri cosparso di Diavolina il palco del Rainbow e dato fuoco al medesimo con tutto quel che conteneva in termini di straccetti nerofumo, impalcature tricologiche e fantasmi dei Bat Club passati. Quei sette minuti e cinquanta però me li sono proprio goduti. In generale, poi, il revival di una cosa che già era revivalistica al giro precedente (goth/garage/r’n’r) a me diverte parecchio proprio come concetto, perchè è un’esperienza ormai completamente giapponese, totalmente immaginata, totalmente artificiale, appena un centimetro più in qua delle convention di impersonatori (giapponesi) di Elvis.

Ma parliamo invece delle cose serie: ci fu un tempo in cui di musica sapevo tutto io, spiegavo tutto io, e il mondo pendeva dalle mie labbra. Adesso invece vado ai concerti e mi trovo di fronte a gruppi spalla di cui fino a due nanosecondi prima ignoravo, beato, l’esistenza. A Milano, però, ai concerti ci va anche il Papa laico cascinotto Fred Ventura, l’uomo che ogni collezionista di dischi vorrebe accanto al suo cappezzale nel momento del proprio trapasso (io almeno lo vorrei, figurandomi la scena un po’ come un quadro del Mantegna: io nella parte della Vergine e Fred Ventura, Enzo Polaroid e Giorgio Valletta in quella dei tre cerusici). Insomma, «ci sono i Dandi Wind come gruppo spalla!» mi saluta il Papa laico cascinotto Fred Ventura. «Ah» rispondo io. «Canadesi!» aggiunge lui. «Ah» replico io.
Bene: i Dandi Wind sono composti da una sosia rrriot-spandex di Enzo Truciolo Avallone - sexy come una lumaca che ti cammina sui coglioni - e da un incrocio tra Enzo Truciolo Avallone e Max Stefàni adolescente. I Dandi Wind suonano come se al mondo non fosse mai esistito null’altro a parte i dischi dei Krisma e Blue Hotel di Lene Lovich. I Dandi Wind non è che facciano cacare (a me ad esempio non sono dispiaciuti, ma si sa, io ho dei gusti da disc-jockey magiaro), però fanno riflettere sulle colpe di MySpace in termini, come dire, evolutivi. Di evoluzione del gusto, cioè. Fanno riflettere molto in profondità.

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Friday, May 04, 2007

Come Kylie a Glasto
Appuntamento in collinetta: si riforma per il sabato notte del MiAmi la coppia storica di Weekendance (il-programma-radio, non questo omonimo blogghetto). In realtà trattasi di tributo al Planet Rock che fu, ma si balla lo stesso.

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Shock the monkey to life
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In effetti, com’è che ancora non era venuto in mente a nessuno di pagare tributo al Peter Gabriel epoca IV?!?
LCD Soundsystem - “All My Friends” (video)
Peter Gabriel - “Shock The Monkey” (video)

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Thursday, May 03, 2007

Atlantide a Interzona
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«Cosa ci facciamo qui?» dice Groupie Di Quarant’Anni.
«Quello che ci abbiamo sempre fatto da più o meno una vita» dice Sovrappeso Di Cinque Chili: «in coda per ricevere i nostri amichevolissimi biglietti gratuiti per poi contemplare lo spettacolo meraviglioso del rock and roll e poterci languidamente lamentare del fatto che l’acustica, che il gruppo, che la birra sgasata, che la mancanza di stile del pubblico».
«Ok, ma vi rendete conto che siamo i più... vecchi nell’arco di almeno sei chilometri quadrati?»
«Non si dice vecchi, si dice “anagraficamente svantaggiati”. E poi, ripeto, ormai dovresti esserci abituata».
«Conoscerete la nostra velocità» dice Dodici Amici Incluso Tom all’indirizzo della fila dei paganti adolescenti che scorre molto, molto più lenta della loro fila di imbucati di lusso. «Cristo, entusiasmarsi per questi Kazzons» aggiunge, inumidendosi un dito e grattando via una microscopica macchiolina di fango dai sandali turchesi Nancy Kim for Devotte.
«Io già ero nu-rave quando voi nemmeno sapevate cos’era un rave» dice Sovrappeso Di Cinque Chili notando che, nonostante le epidermidi butterate, le ventenni con le t-shirt punk tribali e gli orecchini di plexiglas glielo fanno comunque diventare duro.
«Dimmi di nuovo» chiede Groupie Di Quarant’Anni a Sovrappeso Di Cinque Chili: «cos’è che siamo noi?»
«“Anagraficamente svantaggiati”»
«O anche: “Diversamente giovani”» aggiunge Il Primogenito È Morto, che fino a quel momento era stato, come al solito, in silenzio.
«Ah!» esclama Groupie Di Quarant’Anni. «E dimmi: in questo modo un single potremmo definirlo “In attesa di un legame”, no?»
«E una vergine potremmo chiamarla “In attesa di prima scopata”» dice Dodici Amici Incluso Tom.
«E quando una moglie viene scaricata dal marito per una più giovane si potrebbe parlare di “Rottamazione”» dice Sovrappeso Di Cinque Chili.
«E uno scaricato dalla moglie per uno più ricco si potrebbe chiamarlo “Oggetto di ricapitalizzazione del leasing matrimoniale”».
«E una divorziata ancora in forma si chiamerebbe “Usato sicuro”».
Bum.

«Comunque “in attesa di un legame” è splendido» conclude Groupie Di Quarant’Anni senza rivolgersi a nessuno in particolare, «dà l’idea di qualcuno al telefono che ascolta il disco registrato di un call center».
«È esattamente così che funziona per i single, nel caso te ne sia scordata» risponde Sovrappeso Di Cinque Chili. «Giri per bar e vernici aspettando qualcuno che ti risponda, e l’unica cosa che non ti fa smettere è quel disco dentro la tua testa che ripete di rimanere in linea per non perdere la priorità acquisita. Ti convinci che perché hai aspettato degli anni adesso l’attesa dovrà per forza essere breve, ma non è esattamente così».
Un adolescente pagante e allampanato, con una t-shirt verde “I’m shy, kiss me first” e un pomo d’adamo appuntito come avesse inghiottito una spigola intera, si gratta le palle, non si capisce se per noia o scaramanzia.

Groupie Di Quarant’Anni, Sovrappeso Di Cinque Chili, Il Primogenito È Morto e Dodici Amici Incluso Tom non hanno storie sentimentali da circa due anni e mezzo, ed anche prima non ne hanno mai avute tra di loro. È successo così. Sono una specie di società di decorosissimi naufraghi del vivere metropolitano il cui stile di vita rappresenta la razione d’emergenza data in dotazione agli abitanti di questo mondo, la scatoletta di pronto soccorso impermeabile ed ignifuga che mai nessuno apre a meno che non sia, appunto, naufragato. Ciò che li lega - al di là della fascia anagrafica di appartenenza ed una generica comunanza di interesse per la medesima tipologia di consumi culturali - è il fatto di rispecchiarsi l’uno nello spaesamento e nel basso livello di serotonina dell’altro. Oltre alla vaga, infantile speranza di essere diventati una specie di team di supereroi dai superpoteri - purtroppo - totalmente inutili al resto dell’umanità, ma pur sempre superpoteri, e come tali una figata, anche se portatori con sé di superproblemi, primo fra tutti quello dell’Identità Segreta.

Ad esempio.
Groupie Di Quarant’Anni ha, appunto, quasi quarant’anni. Sfoggia un impeccabile look Party Di Presentazione Glastonbury 2007, ed è dalla seconda metà degli anni Ottanta che pratica una sorta di versione casta della vita da groupie. Ciò significa che la cosa più vicina allo stile di vita groupie che le sia mai capitata è stata farsi abbordare da un nanerottolo stempiato che si era presentato come l’assistente del tizio che aveva animato al computer il cartoccio del latte nel video di Coffee & TV dei Blur. Senza nemmeno andarci a letto, fra l’altro (tre gradi di separazione con Damon Albarn non sono abbastanza, onestamente, per decidere di svegliarsi il mattino dopo con i peli ed i liquidi organici di un vice-animatore di cartoni del latte dentro il proprio futon).
Certi giorni Groupie Di Quarant’Anni è un’antenna in grado di captare tutte le trasmissioni satellitari del Mondo. Altri giorni ciò su cui riesce a fermare la sua attenzione non va oltre una indefinibile sensazione alla bocca dello stomaco, come di fame e sazietà al tempo stesso, come se dentro ci fosse un’anaconda che stritola un’antilope che ha appena divorato un intero cespuglio di bacche; quello stesso mix di forza, eleganza, disperazione e, soprattutto, ineluttabile ciclo della natura. Il Grande Segreto di Groupie Di Quarant’Anni è che, a differenza degli altri tre, ha una Vita Sessuale: solo che preferirebbe morire piuttosto che far sapere agli altri tre che la sua Vita Sessuale consiste nello scopare con Apprendista Stangone, giovane account di un noto franchising finanziario con l’hobby del surf e l’intelligenza di un mazzetto di asparagi.

«Ecco: il prossimo Natale regalerò a tutti voi delle scatolette nere di tek con dentro la scritta “brand:old” in neon rosa che si accende» dice Dodici Amici Incluso Tom su di giri per l’atmosfera di happening.
Ancora più del solito, questa sera, lei e gli altri tre sono un’isoletta mentre tutto attorno imperversa la primavera profumata degli occhiali oversize, dei Cheap Monday attillati, della plastica fluo, delle righine. Sembra di stare nella palestra di qualche college americano del 1970 subito prima del ballo di fine anno. «Ehi, vi siete accorti di quanto sorridono questi qui?» osserva Groupie Di Quarant’Anni subito prima di tenere fede al suo nome e di attaccare bottone con il ventitreenne bassista della band-locale-di-cui-tutti-ma-proprio-tutti-parlano. «The Bradshaw must go on» dice a mezza voce Sovrappeso Di Cinque Chili con l’inespressivo distacco di chi è abituato a fare battute troppo multi-strato perché gli abitanti di questo pianeta possano capirle.

Sovrappeso Di Cinque Chili è un quasi-quarantenne dall’aspetto arruffato e vagamente assente: indossa lussuosi occhiali da nerd, lavora come editor in una casa editrice di medie dimensioni ed è, appunto, sovrappeso di cinque chili. Lo è da tutta la vita, praticamente da quando è nato. Apparentemente non c’è modo, per lui, di smaltire quei cinque chili di troppo. Ha provato con la dieta crudista, quella metabolica, con la nutrizione dissociata, con il metodo Kousmine, con la ginnastica aerobica, il jogging, ma niente: «è come se fossi incinto di un piccolo mostro di molecole lipidiche che si rifiuta di nascere. Forse dovrei farmi prescrivere un sacchetto di RU-486 e provare a sgranocchiarle davanti alla tele come fossero cioccolatini».

«Dicci ancora dello Scoiattolone» butta lì Dodici Amici Incluso Tom.
«Ve lo giuro, l’ho visto coi miei occhi: lo Scoiattolone Nocciolone sul lungomare aveva tra le mani un iPod!». Lo Scoiattolone Nocciolone sarebbe uno di quei pupazzi - colorati come un raver del 1992 - che si accendono infilandoci una moneta da un euro e su cui i bambini salgono a cavalcioni. In effetti lo Scoiattolone Nocciolone in questione tra le mani, anziché una nocciola, aveva proprio un iPod. «Una scatoletta bianca con su scritto “IPOD”, ma senza jog-wheel rotonda. E aveva gli earplug bianchi sulle orecchie!» dice Sovrappeso Di Cinque Chili, entusiasta.
«Sarà stato uno Shuffle» dice Dodici Amici Incluso Tom.
«Era troppo grande»
«Stupido, quanto vuoi che sia grosso, nella realtà, lo Scoiattolone Nocciolone? Un iPod Shuffle nelle sue mani sarebbe grande quanto una scatola di cereali nelle mani di un bambino».

Questo solo per dire che il Grande Segreto di Sovrappeso Di Cinque Chili è che passa ore - tutti i giorni - ai giardini o sul lungomare quando è al mare, guardando i bambini che giocano: soprattutto quelli piccoli, sotto i tre anni, cercando di intravedere le loro potenzialità in quel momento ancora perfettamente integre, e cosa potrebbero diventare vent’anni dopo se solo la vita li lasciasse entrare senza perquisirli all’ingresso.
“Tu a venticinque anni scoprirai un numero primo divisibile per due”
“Il tuo sorriso sarà contagioso per tutti quelli che ti conosceranno”
“Tu ti appassionerai all’azoto liquido e definirai nuove frontiere nella cucina molecolare”
“Tu non sarai mai sola”.

Poi in genere alza gli occhi, vede le spaventose famiglie dentro cui quei marmocchi coraggiosi sono venuti al mondo - nonne rancorose e fumatrici, madri tese come trafficanti di oppio, padri increduli quasi fossero stati catapultati dentro la loro attuale età anagrafica da una bizzarra macchina del tempo - e cambia le sue profezie in cose tipo:
“Uno sciocco burocrate, di ritorno da un pranzo in cui la figlia diciassettenne gli ha comunicato che è incinta e che intende tenere il bambino, cestinerà la tua iscrizione Erasmus all’università di Bordeaux IV, e questo ti getterà in un buco di depressione da cui non uscirai mai più”
“Dai ventidue anni in avanti, e per tutta la vita, la tua migliore amica sarà una pipetta da crack”
“Mai bere e poi guidare. Mai”
“Per quelli del McDonald in galleria del Duomo sarai la vecchia che passa qui il pomeriggio ordinando patatine e una Coca Light, tutti i giorni”.

Sovrappeso Di Cinque Chili ha anche un altro Grande Segreto. Ogni volta che entra in un luogo affollato, come un centro commerciale, una discoteca, o una stazione ferroviaria, la prima cosa a cui pensa è “chissà chi sarà la prima a morire tra le persone qui dentro”. Non che il pensiero gli serva ad esorcizzare una qualche paura della morte, anzi: più il tempo passa, e quindi sia sempre di più lui la persona statisticamente più prossima alla morte, più Sovrappeso Di Cinque Chili si sente sereno. Come se nel diventare la potenziale vittima sacrificale del Dio Dei Centri Commerciali E Delle Stazioni Ferroviarie avesse finalmente trovato un suo ruolo, una sua funzione sociale.

Kazzons.
Uuuuuuu ahhhh
Uuuuuuu ahhhh
Light touch my hand in a dream of golden skans from now on
You can forget our future plans!

Dodici Amici Incluso Tom è quella che stasera se la sta spassando più di tutti. Il Primogenito È Morto dice che è perché Lanterna Verde in persona le ha donato l’anello dell’oblio, ovvero il superpotere di scordarsi di avere poco meno del doppio dell’età anagrafica legalmente accettabile per abitare il diritto di divertirsi & cazzeggiare ad un concerto rock.
«Niente bonghisti, niente coscienza di classe marxista-leninista, droghe fuorerrime. Avere vent’anni oggi è una figata!» dice Dodici Amici Incluso Tom. «Ehi, voglio rinascere qui, adesso. Voglio vivere per sempre. Voglio accedere al mio stato di coscienza definitivo».
Dodici Amici Incluso Tom somiglia a un incrocio tra un topolino di campagna ed una bambola Barbie Paleontologa.
La cosa più rilevante fatta da Dodici Amici Incluso Tom negli ultimi mesi è stato aprire un profilo su MySpace, chiedere a Morrissey e ad un’altra decina di gruppi che ascoltava da adolescente di accettarla come amica, creare un delizioso gif animato “thank you for add!” pieno di conigli e gattini, e poi - aspettando che succedesse qualcosa - tornare a fare il giro dei pub e dei bar alla moda all’ora dell’aperitivo ordinando daiquiri alla fragola e negroni sbagliati. Fino ad oggi, in realtà, l’unico risultato concreto di quella pagina MySpace è stato di farla litigare con Il Primogenito È Morto, il quale sosteneva che MySpace è “come un blog per chi non ha le palle di avere un vero blog”. Dodici Amici Incluso Tom si era incazzata moltissimo, e poi aveva anche pianto dicendo che lei era brava e non si meritava di essere trattata così. C’era voluto un intero pomeriggio (e tre daiquiri alla fragola) per consolarla.

Il Grande Segreto di Dodici Amici Incluso Tom è che... beh, è segretamente innamorata di Il Primogenito È Morto da tempo immemorabile. Solo è convinta che lui sia segretamente innamorato di Groupie Di Quarant’Anni (in effetti Dodici Amici Incluso Tom è convinta che chiunque a questo mondo sia innamorato di Groupie Di Quarant’Anni) e questo non lascia molto spazio a nessun possibile, uhm, sviluppo.
Per la cronaca: Il Primogenito È Morto non è innamorato di nessuno, non è mai stato innamorato di nessuno e difficilmente lo sarà in futuro. In generale, Il Primogenito È Morto non ha mai provato altri sentimenti al di fuori di delusione e paura del vuoto esistenziale. Questo tanto per essere chiari.

Dodici Amici Incluso Tom ritorna dalla transenna dove ha scambiato goccioline nebulizzate di sudore e sigarette con le sue nuove amiche del cuore dal rossetto fucsia e dalle magliettine a righe. «Tururù-tururù-turuturu-tururù, fratellis e sorelles, eccos a vois la plus cool fille de la soirée: moi!». Sovrappeso Di Cinque Chili è stato addato a una conversazione tra un giornalista di Blow Up e una producer di Mtv in cui le parole chiave sembrano essere “sebastiAn”, “Erol”, “Mr.Miyagi” e “Switch”. Groupie Di Quarant’Anni ha la faccia incazzata, maledice il giorno che ha deciso di venire in questo kindergarten e chiede quando finirà la lagna. Il Primogenito È Morto non dice una parola.

Il Primogenito È Morto è il secondogenito di una coppia di gemelli il cui primogenito è, appunto, morto. «Come Elvis Presley!» dice sempre Il Primogenito È Morto. «Come il secondo album di Nick Cave And The Bad Seeds!» gli risponde Sovrappeso Di Cinque Chili. «Oh-Looka-Yooon-der! A big black cloud come!» concludono entrambi in coro.
Il Grande Segreto di Il Primogenito È Morto è che il primogenito, in realtà, non era morto. O per lo meno: il corpo era nato morto, ma tutto il resto si è trasferito nella testa del secondogenito, e i due avevano convissuto benissimo - due teste dentro alla stessa testa, come certi cattivi spaziali dei cartoon di Go Nagai - fino a che a diciassette anni il primogenito (morto) non fece un certo discorsetto al secondogenito (vivo). Gli disse: «uhm, sai, è un po’ che ci pensavo... credo che andrò via. Vorrei vedere l’Europa e vorrei scopare un sacco di donne diverse, e... sinceramente non mi pare che tu sia il compagno adatto con cui farlo. È stato bello stare con te questi diciassette anni, te lo giuro, ma pensavo appena possibile di trovarmi un altro corpo dove stare».
La mattina dopo già se n’era andato.

Ritrovatosi per la prima volta completamente solo, Il Primogenito È Morto provò un senso di perdita e di tradimento che lo lasciò senza parole e in preda alla più completa desolazione per anni interi. In breve scoprì che con la voce del gemello se n’era andata anche quella capacità di dare una risposta ad ogni domanda che lo aveva salvato fino ad allora, e la vita per lui divenne una sequenza di interrogativi e richieste a cui non sapeva come fare fronte. Diventò taciturno e introverso, al punto che oggi alcuni tra quelli che lavorano con lui allo studio di architettura dove è il più anziano esperto di CAD sostengono di non aver mai sentito il suono della sua voce.
In un cassetto chiuso a chiave sotto la sua postazione di lavoro, Il Primogenito È Morto conserva un’ecografia sua e del gemello sulla quale, all’età di dodici anni, aveva applicato dei trasferibili R41 raffiguranti un uomo in grisaglia e pipa, una donna con un grosso cappello, e poi la scritta “LA noSTRa FAMigliA” fatta con gli avanzi di un foglio Vibo Helvetica 12,5.

Horses want to dance but find their wings are damaged / water damaged

Però, stasera.
Il suono è lattice appena intagliato, è gomma americana. Basta masticarlo per un minuto e, oplà, ecco tutta la sua predisposizione gommosa a farsi stirare, gonfiare, infilarsi nelle fessure tra i denti, appiccicare sotto il banco di scuola, amoreggiare con altre palline di lattice.
«Vorrei sciogliermi come una scultura di ghiaccio. Vorrei che le mie braccia fossero abbastanza luuuunghe per poter abbracciare tutti, qui, stasera» dice Dodici Amici Incluso Tom sopraffatta dall’emozione, e per cominciare inizia con il prendere sottobraccio Il Primogenito È Morto, che però non si accorge di nulla.
Sovrappeso Di Cinque Chili si sente come una chiavetta USB difettosa, come uno sul punto di ricevere una rivelazione a cui però la rivelazione continuasse a sfuggire un istante prima di averla compresa. Se chiude gli occhi vede colonne di codici e cifre senza senso scorrere dal basso verso l’alto, tipo le schermate che nei film di una volta servivano a dare l’idea della massiccia elaborazione dati. E poi creature aliene dalla pelle grigia e dagli occhi buoni come cerbiatti che depositano software rivoluzionari sul World Wide Web terrestre. «Chi ha trovato il nome SoulSeek», pensa, «lo sapeva che c’era di più, dietro. Che le canzonette di lattice erano solo una scusa, che gli Uuuuuuu ahhhh erano solo una scusa, che gli inafferrabili algoritmi di stratificazione delle particelle di bit erano pure quelli solo una scusa. The Kazzons? just a band!. Che in realtà la questione era cercare l’anima, ecco, che la cosa da mettere in condivisione non erano le collezioni di file ma la vita stessa». Sovrappeso Di Cinque Chili pensa che sarebbe buffo se i software più rivoluzionari, il rock’n’roll, il punk, Denny Doherty, Anne Nicole Smith, Robert Anton Wilson e Jean Baudrillard fossero davvero un dono degli alieni. In quel preciso istante il concerto finisce.

Gold is selling well but hurry mighty ocean rising fast
A big man with a plan has got a storm a coming / storm a coming

«Benebene. Anche questa è passata» dice Groupie Di Quarant’Anni. «Pronti ad andare?»
Il Primogenito È Morto non parla e non si muove, ma visto da una certa particolare angolazione sembrebbe quasi che sorrida.
“Ciao Italia, you’re fucking crazy” rimbomba la voce del Signor Reynolds.
Da qualche parte qualcuno chiede una sigaretta.

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