Hard-Fi: quelli che Scarlett Johansson non ha mai sentito nominare
 

di: Fabio De Luca




Diciamolo pure senza mezzi termini: gli Hard-Fi sono scalognati. Ma scalognati in un modo che stringe il cuore da quanto la scalogna si è accanita su di loro. Immaginate di essere il gruppo rock inglese che è sulla bocca di tutti come la "prossima grande cosa": avete un primo disco appena uscito che si sta muovendo benino nel circuito indipendente, recensioni più che ottime già pronte a uscire e copertine di mensili musicali con già praticamente il vostro nome sopra. Tutto sembra perfetto, tutto sembra andare nella direzione giusta quando sul più bello - bang - arrivano gli Arctic Monkeys, i quattro ragazzetti di Sheffield che si dice siano destinati a diventare "più famosi dei Beatles!". Visto che le leggi dello showbiz sono severe e inflessibili voi diventate immediatamente "la notizia di ieri", tanti saluti e grazie. Ora, cosa fareste al loro posto (a parte buttarvi dalla più vicina finestra, s’intende)?

Gli Hard-Fi hanno deciso di prenderla con filosofia. Rintracciamo Richard Archer, cantante nonchè "bello" del gruppo, al telefono dal Texas. La band è lì per alcuni concerti in vista dell’uscita statuintense dell’album Stars Of CCTV. Anche senza alludere minimamente ai loro antagonisti è lui a far battere la lingua dove il dente duole: "noi non siamo un fenomeno", dice, "siamo una band che è cresciuta lentamente nei gusti del pubblico. Pensa che l’album ci ha messo esattamente venti settimane ad arrivare al numero uno". Già: perchè il giorno in cui parliamo con Richard è anche il giorno in cui il loro disco è finalmente al numero uno della classifica inglese degli album più venduti. E qui la scalogna degli Hard-Fi assume una sfumatura quasi poetica. Perchè il loro disco ci avrà appunto messo venti settimane per diventare numero uno, ma la settimana in cui è finalmente in vetta è anche la stessa settimana in cui è uscita quella corazzata che è Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not degli Arctic Monkeys, l’album che nei primi tre giorni dall’uscita ha polverizzato qualunque precedente record di vendite. In altre parole: la prima settimana in vetta degli Hard-Fi sarà anche l’ultima, e Richard lo sa.

Certo, un numero due in classifica è sempre meglio che un pugno in un occhio, ma ugualmente la speranza è che Richard abbia a portata di mano uno psicanalista, caso mai servisse. Adesso la loro priorità è l’America: "hopefully we’ll do allright" dice, "speriamo che vada tutto bene". Non sa ancora, Richard, che la scalogna è già di nuovo in agguato. Sono passati pochi giorni dalla nostra chiacchierata telefonica quando sui tabloid inglesi comincia a circolare la voce di una romantica liaison tra lui e l’attrice Scarlett Johansson. Storie di biglietti-invito allo show londinese degli Hard-Fi mandati al suo albergo, di incontri post-concerto nel backstage... Fantastico! Almeno l’amore trionfa? Macchè. Scarlett smentisce a tempo di record. Le parole esatte sono: "Non solo non l’ho mai incontrato, ma finchè questa storia non ha cominciato a circolare sui giornali non avevo nemmeno mai sentito parlare di lui". Povero Richard, trattato come uno Zequila qualsiasi. E buona fortuna per la conquista dell’America a questo punto. Ne avrà bisogno.

(da: La Repubblica XL, marzo 2006)