Lacuna Coil: la maledizione di essere shaggable (e gotici)
 

di: Fabio De Luca




Oddio, per essere shaggable è shaggable, su questo non ci piove. Nulla da invidiare a una Monica Bellucci, per dire. Anche se a cominciare il dibattito da lì - dal fatto cioè che anche nel 2005 per il terzo anno consecutivo il suo nome ha spopolato nelle classifiche delle riviste heavy metal alla categoria "most shaggable female", che sarebbe più o meno come dire "femmina carnalmente più desiderabile" - Cristina fa un po’ la faccia storta. (Per la cronaca: rimane molto shaggable anche quando fa la faccia storta). Ma alla fine si intuisce che il ruolo di sex symbol le piace. Con molta ironia e mille distinguo (ad esempio: "l’importante è essere anche nella classifica delle migliori cantanti!"), ma le piace. E non dispiace neanche ai suoi cinque compari con i quali da dieci anni divide gioie e dolori dell’ensemble gotico chiamato Lacuna Coil. Loro, che invece nella categoria "maschi carnalmente più desiderabili" delle medesime riviste non compaiono proprio, ma lungi dall’essere un’onta lo considerano un’onore, perché - si scopre - per una di quelle leggi non scritte che regolano il mondo del metal un uomo "non deve" essere nella classifica dei most shaggable. "Quella è la classifica nella quale finiscono i personaggi tipo Ville Valo degli HIM", spiegano. Roba da ragazzine, insomma.

Ok, tralasciamo le questioni carnali (anche se bisognerà prima o poi appurare se è vera la voce che circola, e cioè che Hugh Hefner in persona avrebbe offerto a Cristina di posare senza veli sulle patinate pagine di Playboy). L’altro pettegolezzo, quello di una romantica liaison tra Cristina e uno degli Slipknot, la pittoresca band nu-metal statunitense, è invece confermato dalla diretta interessata: "è Jim, uno dei chitarristi". Pare che i due - divisi per la maggior parte del tempo dagli impegni di lavoro delle rispettive band - si scambino ogni cinque minuti sms romanticissimi. Fine dei pettegolezzi e inizio dei freddi dati statistici: 250.000 copie vendute nei soli Stati Uniti del precedente album Comalies fanno a tutti gli effetti dei Lacuna Coil un fenomeno export di cui tenere conto. Sul nuovo, Karmacode, ci sono aspettative molto alte. Loro, che pure negli ultimi anni hanno visto un bel po’ di mondo, rimangono però con le radici saldamente ancorate all’hinterland milanese in cui sono nati e non si scompongono. "All’inizio è stato un bel sacrificio" ricorda Andrea, voce maschile dei Lacuna e classico aspetto severo come te lo aspetti da un cantante "goth". "Quando tornavamo da tre mesi di tour come supporto ad un gruppo straniero e ci ritrovavamo con trecentomila lire in tasca, beh, quelli erano momenti in cui qualche dubbio sul senso di continuare con la musica ci veniva. Per questo ora siamo così uniti: perché abbiamo fatto tutta una serie di scelte, tutti insieme, per arrivare fino a qui".

Ovvero: tour in tutto il mondo, l’invito a festival prestigiosi come l’Ozzfest... "Il posto più folle in cui abbiamo suonato è il Messico" racconta Andrea: "non ti aspetteresti un pubblico gotico in Messico, e invece sì, ci sono. Gotici dalla carnagione scura. È stata l’unica volta che abbiamo avuto bisogno di una security: cercavano in tutti i modi di toccarci, di strapparci un pezzo di maglietta. Ci aspettavano sotto l’albergo: neanche fossimo i Backstreet Boys". Storie da rockstar, anche se la filosofia dietro i Lacuna Coil rimane tutt’altro che spensierata. "Il titolo del nuovo album", spiega sempre Andrea, "allude alla ricerca di una dimensione spirituale dentro la modernità. È qualcosa su cui mi sono interrogato dopo aver letto il libro di un matematico italiano, Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la scienza, in cui cercava di spiegare, attraverso le formule matematiche, l’esistenza di una "figura unitaria" riconducibile a Dio". Non sarà un una sfida un po’ troppo "alta" per un pubblico abituato a certe carnevalate di certo metal? "Guarda che il nostro pubblico è molto più eterogeneo di quello che sembra" dice Cristina. "Non ci sono solo i ragazzini metallari. Riceviamo mail incredibili. L’ultima è di un soldato americano, un pilota di elicotteri di stanza in Iraq: dice che lo abbiamo aiutato a sopportare lo stress, e che adesso che è in licenza ci verrà a sentire suonare dal vivo". E invece, mai avuto problemi da qualche fan troppo intraprendente? "Succede più spesso il contrario: sono molto gentili, mi portano una rosa, mi baciano la mano, mi dicono "vorrei sposarti". Poi magari dietro le spalle chissà che fantasie si fanno, ma questo non lo voglio sapere".

(da: La Repubblica XL, aprile 2006)