Mister Cartoon: il tatuatore più famoso del mondo e il suo ferro da stiro
 

di: Fabio De Luca




Il tatuatore più famoso del mondo è in ritardo. Di un’ora e un quarto. Il suo ufficio stampa italiano non sa più cosa inventarsi, così si attacca al telefono. Ok, pare che sia in arrivo. La ragione del ritardo è degna della rubrica "Strano ma vero" della Settimana Enigmistica: "deve farsi stirare la T-shirt". Un’ora e un quarto per stirare una maglietta?!? E si fosse messo in abito da cocktail, lo avremmo visto direttamente dopo Natale?!? Ma la cosa è più complessa di quel che sembra. Ve la faccio breve: nel suo hotel non c’è il servizio di stiratura, dunque ha dovuto cercarsi una lavanderia (a Milano, senza parlare una parola di italiano), portare lì la sua T-shirt, farla stirare, quindi tornare in hotel, indossarla, e a quel punto saltare su un taxi e venire all’appuntamento con me. Mentre lo aspetto mi cullo nell’indolente certezza - non saprei dire se piacevole o inquietante - che in tutta la mia vita nessuna delle ragazze con cui sono uscito ha mai messo tanta cura nel proprio abbigliamento in vista di un incontro con me quanta ne sta mettendo il tatuatore più famoso del mondo prima di questa intervista. Sospetto tuttavia che la medesima cura ce la metta anche quando va a fare la spesa al supermercato, o dal commercialista a pagare le tasse. L’ufficio stampa italiano, che gli ha risolto (via telefono) la questione del trovare una lavanderia aperta all’ora di pranzo, alza gli occhi al cielo.

Mister Cartoon è il tatuatore più famoso del mondo. Nel suo studio a Los Angeles sono passati tutti - ma non per modo di dire, proprio nel senso di tutti - i nomi grossi dell’hip-hop e dell’r’n’b, più qualcuno del rock: 50 Cent, Pharrell Williams, Eminem, Missy Elliott, Beyonce, Kanye West, i Blink 182... Ha disegnato copertine di dischi e logo, ha progettato un’edizione limitata (in vendita solo a Los Angeles) delle Nike Air Force 1. La sua ultima impresa sconfina addirittura nel mondo della fantasia in pixel: è suo il design dei tatuaggi sui corpi dei personaggi nel videogioco San Andrea’s Grand Theft Auto... Lo stile è minimale - il tratto è solo nero e nero sfumato, il colore quasi completamente assente - ma al tempo stesso estremamente elaborato e quasi "pittorico" (pensate al viso della figlia Hailie che Eminem si è fatto tatuare sul braccio destro), ricco di riferimenti non così lontani dalla classica iconografia religiosa cattolica, forse retaggio della sua origine ispanica. Uno stile - dichiara le stesso Cartoon - che "deve molto ai disegni dei carcerati californiani. Specie negli anni Settanta i carcerati avevano molto tempo libero, e alcuni di loro hanno sviluppato uno stile di decorazione e disegno assolutamente incredibile. Uno stile che poi vendevano agli altri carcerati sotto forma di disegni nelle lettere per le loro donne". Tutto questo Mister Cartoon l’ha trasformato in tatuaggio: "La pelle è la sola tela che sanguina, si muove, dice cazzate e dà ordini all’artista che la dipinge", dice quando gli si chiede se ci sia una qualche filosofia dietro i suoi tatuaggi. E non dimentichiamoci della sua passione per le T-shirt ben stirate.

Come fare a dimenticarselo, del resto? Eccolo che arriva, Mister Cartoon. E’ ispanico (e non black, come pensavo io) cicciottello, tombolotto e simpatico. Avrà poco meno di quarant’anni e parla in maniera molto quieta e gentile. Ha - sì - addosso una t-shirt immacolata con il logo dello sponsor che l’ha portato in Italia, ma onestamente non sembra più "stirata" della media delle T-shirt che abitano nel mio armadio... A scanso di equivoci gli si chiede subito conto delle tecniche segrete per una T-shirt perfetta. "E’ una cosa che risale a quando eravamo ragazzini, a LA" dice. "Avevamo pochi soldi, ma ci tenevamo ad apparire a posto, quindi avevamo sviluppato un’attitudine quasi militare nei confronti della pulizia e dell’ordine del nostro abbigliamento. C’era questa cosa che sapevamo, cioè che i soldati erano responsabili con il loro superiori del loro abbigliamento, e quindi imparavano a piegare perfettamente le t-shirt e i pantaloni: pieghe, doppie pieghe... C’è una tecnica, certo. Ci vuole molta pazienza, un uso particolare dello spruzzo ad acqua... e poi l’amido, che è l’elemento centrale per una buona stiratura e va mescolato all’acqua con molta attenzione. Una stiratura fatta bene può prendere anche due ore, ma quando esci sei a posto ed elegante come un soldato. Homeboy style, y’know what I mean? Da ragazzini era una roba molto seria, adesso rispetto a queste cose sono più rilassato, e soprattutto posso permettermi di portare le t-shirt in lavanderia tutte le volte che voglio!"

Ovviamente è facile fare dell’ironia: ma basta pensarci un secondo per capire come anche il rituale delle T-shirt stirate faccia parte di un mondo - che per comodità potremmo far coincidere con il mondo dell’hip-hop SoCal (cioè South California) - di cui Mister Cartoon e la sua arte sono parte integrante. È stile, è affermazione di sé, ma in un tortuoso modo è anche una forma di "rispetto" nei tuoi confronti, nei confronti dell’interlocutore. Ed è curioso, quando Mister Cartoon parla della sua arte, sentirlo parlare di salvezza e riscatto esattamente come qualsiasi rapper direbbe del proprio incontro con il rap e la cultura hip-hop. "A sei anni disegnavo soldati, aeroplani, scene di guerra. Ho capito subito che disegnare poteva aiutarmi ad ottenere ciò che volevo: superare la timidezza, parlare con le ragazze, ottenere dei buoni voti a scuola... Il disegno è stato la mia salvezza. Passavo molto tempo da solo, in strada, perché i miei lavoravano tutti e due. Forse se non avessi avuto il disegno mi sarei ficcato nei guai, chissà...". Invece la passione per il disegno ed i cartoni animati (il suo preferito era Braccio Di Ferro, "che guarda caso aveva i tatuaggi!") si è presto trasformata, per Mister Cartoon, in talento per i graffiti di strada. Poi in "pimpin" di macchine e furgoni. Poi in design per i suoi amici del giro hip-hop. I tatuaggi, paradossalmente, sono arrivati molto tardi. "Avevo diciannove anni quando mi sono fatto il primo tatuaggio. Non riuscivo a decidermi su cosa farmi disegnare, in che stile... Ed anche a farli, i tatuaggi, ho cominciato molto tardi: circa dieci anni fa, quando ero già noto nell’ambiente hip-hop come disegnatore". A proposito: com’è essere il tatuatore di fiducia di tanti personaggi in vista del mondo dello spettacolo? "Quelli famosi ti danno visibilità" dice Mister Cartoon, "ma non sono dei clienti ideali perché hanno poco tempo. Hanno mille impegni, vengono e vogliono che tutto sia fatto in un pomeriggio perché domani devono prendere un aereo, andare in Europa... Una persona come me e come te, invece, avrebbe il tempo di venire, discutere, tornare la settimana dopo per completare il lavoro. In definitiva avrebbe un tatuaggio migliore". E visto lo status di "tatuatore più famoso del mondo" nessuno avrà il coraggio di dirti "voglio questo, voglio quello", no? Mister Cartoon sorride sotto i baffi sottili: "Il cliente migliore è quello che viene con le idee chiare su cosa vuole, ma mi lascia farlo secondo il mio stile". E che non gli sgualcisce la T-shirt, soprattutto...

(da: Hot, dicembre 2005)